Gabriele Nardi è ingegnere iOS a Rawfish da un anno e mezzo. Trasferitosi da Udine, si è adattato subito al gruppo e alle sue logiche di lavoro, ottenendo presto di lavorare su alcuni dei progetti più importanti dell’azienda.

Gabriele, dicci un po' il percorso che hai fatto.

Ho cominciato presto a interessarmi di computer e informatica, fino da bambino. Ho frequentato il liceo scientifico apposta per prepararmi, ma alla fine ho cambiato idea, perché l’informatica non era più nelle mie corde. Ho frequentato quindi l’ITS Kennedy a Pordenone dove ho imparato le basi del mio lavoro, per poi proseguire gli sudi e diventare ingegnere. A Pordenone ho trovato subito lavoro per tre anni, con il mio percorso di studi non è stato difficile. A Rawfish sono arrivato un paio d’anni fa, li ho scoperti per caso. Mi piacevano l’ambiente e i progetti, quindi mi sono proposto, ed eccomi qua.

È stato difficile adattarsi a questa nuova realtà?

Assolutamente no. Trasferirsi di per sé non è stato un problema, è sufficiente mantenere gli standard a cui si è abituati al lavoro, e il resto viene da sé. In fondo, da Udine a Vicenza non c’è tutta quella differenza. Qui poi mi sono trovato subito benissimo, la maggior parte della gente ha una mentalità simile alla mia e si lavora speditamente, anche su progetti molto grossi. Mi sono sentito subito parte del gruppo.

Su che progetti stai lavorando in questo momento?

Come tutti, sto lavorando su un buon pacchetto di progetti, ma in particolare mi hanno affidato l’architettura dell’app di Mediaset, che sto rivedendo da zero. È un progetto gigantesco e estremamente interessante, soprattutto adesso che Mediaset ha intenzione di acquisire una dimensione “europea”. A me poi piace lavorare su progetti grandi, danno più soddisfazione da molti punti di vista, quindi mi trovo nella mia dimensione ideale al momento. Gli altri progetti che curo sono sempre molto interessanti, ma non raggiungono lo stesso livello di complessità che rende questo più avvincente. Spero di mantenere questo tenore di lavoro anche nei prossimi anni.

Lasciamoci con una frase che ti definisce.

Più che una frase, un motto: “Qualità, metodo e divertimento!”, è la massima che cerco d’applicare a tutte le cose che faccio, specialmente quando si parla di lavoro. Rende il tutto più facile e leggero, sotto ogni aspetto.