Mano a mano che gli smartphone diventano oggetti sempre più insostituibili per aiutarci a organizzare le nostre vite, deleghiamo sempre di più l’organizzazione delle stesse alle app che scarichiamo ogni giorno. Non è differente quando parliamo delle app mediche, che, soprattutto complice la pandemia, hanno visto un boom nella loro diffusione. Sebbene la maggior parte di queste app riguardino argomenti non strettamente medici (contapassi, controllo delle calorie consumate etc), il trend è in forte crescita a livello mondiale. Già nel 2020, prima dello scoppio della pandemia di COVID, il numero di app mediche su google store era più di 47000. Non solo è aumentato il numero di app, ma anche il tempo in media speso su di esse per controllare il proprio stato di salute. E non solo, i fascicoli sanitari elettronici stanno diventando sempre più diffusi, specie in quelle aree remote e poco servite da infrastrutture che altrimenti faticherebbero a ricevere i servizi utili, ma che grazie alla telemedicina possono ovviare almeno alle carenze più immediate. La possibilità d’avere le proprie informazioni mediche a portata di mano è stata per molte persone una rivoluzione in meglio, in quanto molti hanno dichiarato che il potere consultare il proprio stato di salute in modo continuativo li ha motivati a prendersi più cura di sé stessi, e di farlo in maniera migliore (prendendo medicine con più costanza grazie ai reminder delle app, oppure consultando il medico in maniera più frequente grazie alla messaggistica).

I vantaggi delle app mediche sono dunque molteplici:
- Immediatezza d’uso e reperimento informazioni. Come già detto, soprattutto per pazienti con ridotta mobilità o che vivono in aree remote, le app consentono una comunicazione immediata che può aiutare a risolvere problemi di varia natura.
- App collegate ai fascicoli elettronici possono essere usate per completare lo storico del paziente, in modo da rendere i dati consultabili in qualunque momento sia dal medico che dal paziente.
- Incoraggiano uno stile di vita sano. Con l’aiuto delle applicazioni mobili mediche, gli utenti possono collegare le loro decisioni personali e i risultati sanitari, e i medici possono aiutare i pazienti a essere responsabili della propria salute.
- Le app possono avere anche carattere educativo: grazie alle informazioni raccolte e fornite sia a medico che paziente. Un paziente ben informato apprenderà anche la terminologia e gli effetti precisi che le cure avranno su di lui.
Secondo un recente sondaggio, in Italia più del 40% delle persone intervistate ha dichiarato di aver scaricato ed utilizzato un’app di H-health. Tra questi, un 55% dice di averlo fatto per iniziativa personale e non su consiglio del proprio medico curante. Le app più utilizzate sono quelle per monitorare l’attività fisica compiuta, come ad esempio le app per contare i passi e monitorare la frequenza cardiaca, oppure per controllare la qualità del sonno e per regolare l’assunzione di farmaci. Ovviamente, dato il periodo, anche le app per il COVID stanno avendo un certo successo.
Anche in questo caso, la blockchain verrebbe in aiuto per gestire le informazioni e garantire un altissimo livello di privacy, che per molti è la preoccupazione maggiore. La paura è che i dati sensibili riguardo la salute del paziente possano venire intercettati e usati in modo improprio. Sebbene molti paesi compresa l’Italia abbiano legiferato proprio per provvedere a una maggiore protezione dei dati, senza una precisa strategia sarà difficile mettere in atto politiche che possano garantire la sicurezza di una tale mole d’informazioni.
Essendo le app molto meno controllate rispetto a un fascicolo medico, sia cartaceo che elettronico, possiamo capire perché il numero di utilizzatori non sia più alto rispetto a quello attuale. Data anche la sensibilità di molti temi trattati, la gente è particolarmente sensibile all’idea d’essere vittima di questo genere d’attacchi.

Rawfish ha sviluppato due importanti applicativi per realtà del settore.
Sigmood
Creata in collaborazione con il centro medico polispecialistico San Michele, è un’app che si propone di monitorare lo stato dell’umore del paziente. Il nome è ovviamente un omaggio al padre della psicoanalisi, Sigmund Freud.
Il prodotto vuole sensibilizzare la gente affinché impari a prendersi maggior cura del proprio stato psicologico. Ovviamente, l’app non pretende di sostituire l’intervento di un professionista, ma aiuta ad familiarizzare con un percorso di cura con poche semplici azioni.
Si può usare Sigmood per tre finalità:
- Tenere traccia del proprio stato dell’umore, cercando di contestualizzare il motivo per cui si verificano variazioni di tale stato.
- Porsi degli obiettivi, basati sulle proprie necessità.
- Visualizzare tabelle e grafici che creano un report consultabile in qualsiasi momento.
Per motivare l’utente ad essere costante, è previsto l’invio di notifiche push che lo spingano a tenere aggiornato il proprio status e il proprio “fascicolo”. In caso di ripetuti valori negativi, verrà mandata una notifica che suggerirà di prendere un appuntamento con un professionista.

Nirvana
Applicativo medicale sviluppato per la riabilitazione psicomotoria di persone con patologie neuromotorie e adottato da numerosi centri medici in Italia ed all’estero. È costituita da una libreria di esercizi interattivi, ad alta componente ludica, proiettati a parete per stimolare l’attività neuromotoria del paziente, seguito in presenza da un terapeuta. Nirvana permette di creare una terapia ad hoc per rispettivo paziente, costruendo le varie sessioni di attività scegliendo tra gli esercizi disponibili e impostando il grado di difficoltà secondo le capacità del soggetto. Un dispositivo di analisi del movimento rileva il comportamento del paziente e regola l’ambiente proiettato fornendo un feedback audio/visivo fortemente stimolante.
Le performance di ogni sessione vengono registrate. Il terapista può generare report personalizzati utilizzando i dati del paziente e corredarli con grafici e note. Lo sviluppo di app nativa iOS fornisce un touchpoint aggiuntivo all’app desktop/mobile principale, dando la possibilità di controllare da remoto le performance del paziente e di fermare, saltare o modificare l’esercizio della sessione corrente.
L’app è stata pensata per pazienti di ogni età, e per un vasto ventaglio di malattie neurologiche e danni al sistema (infarti, paralisi cerebrali, parkinson, autismo etc.).
