E’ innegabile che, al giorno d’oggi, internet sia una delle risorse più importanti che ha l’uomo. Ogni giorno utilizziamo diversi dispositivi per accedere a internet e informarci, lavorare, svagarci, ecc.
Avere libero accesso alla rete, alle informazioni, ci permette di poter diventare chi vogliamo, da qualsiasi posto del mondo in cui ci troviamo.
Per poter fare ciò, paghiamo giustamente una certa somma al nostro fornitore di servizio internet, in base alla velocità che desideriamo.

In futuro questo potrebbe drasticamente cambiare, aggiungendo alla velocità, un altro parametro: la specifica applicazione.
Questo scenario è stato evitato grazie alla Net Neutrality: un insieme di regole che mantengono Internet un luogo libero e aperto.

Il termine “Net Neutrality” è stato coniato solo recentemente, ma il concetto esisteva anche all’epoca del telegrafo. Nel 1860, una legge federale degli Stati Uniti, a proposito di una linea telegrafica da costa a costa, affermava:

…i messaggi ricevuti da ogni individuo, compagnia, o corporazione, o da ogni linea telegrafica che si connetta a questa da uno dei due capi, deve essere trasmesso in modo imparziale nell’ordine di ricezione, tranne per i messaggi del governo che debbono avere priorità.

All’inizio della sua storia, il vantaggio più evidente era l’apertura: caricare su un server un sito web voleva dire che chiunque con un modem poteva raggiungerlo e chiunque, con server poteva caricare un sito web.
Tutti i server rispettavano gli stessi protocolli e nessun fornitore poteva essere favorito su un’altro, tutti erano connessi alla stessa Internet, anche se certe connessioni erano migliori di altre.

La Net Neutrality perciò, fa sì che tutti i contenuti internet debbano essere trattati allo stesso modo e viaggiare alla stessa velocità all’interno della rete. Chi detiene l’infrastruttura fisica di internet non può discriminare i pacchetti.

Il 14 Dicembre 2017, la FCC, organo americano indipendente che regola le trasmissioni nazionali e internazionali americane, ha abolito una serie di normative che garantivano la Net Neutrality all’interno del territorio americano. In particolare è stata abrogata una legge risalente alla presidenza Obama del 2015, la quale ha voluto regolamentare per la prima voltala questione in maniera esaustiva.

I soggetti che trarranno vantaggio da questa decisione saranno gli ISP (le società che possiedono le infrastrutture di comunicazione), in quanto possono suddividere il traffico di internet in n° corsie, proprio come avviene su un’autostrada. Loro hanno il potere di associare una velocità di trasmissione ad una specifica applicazione. Questo vuol dire che se la velocità massima della mia rete è di 30, loro possono comunque limitarla a 10 per un determinato servizio, perché vogliono un importo aggiuntivo per quella applicazione, magari perché è diretta concorrente di un servizio simile, di proprietà dell’ISP.

Net Neutrality 2

La reazione del popolo americano si è fatta sentire subito.
21 stati e diverse associazioni di avvocati hanno intrapreso cause legali contro la decisione della FCC.
Inoltre, moltissime comunità online si sono mosse a difesa della Net Neutrality, organizzando svariate petizioni, affinché i senatori possano rimettere in discussione la questione.

La rete diventa un prodotto commerciale perché c’è chi può decidere chi ha i privilegi e chi non ce li ha.

E in Europa?

La situazione Europea è sicuramente migliore: il Parlamento Europeo ha espresso la volontà di difendere la Net Neutrality attraverso il regolamento UE 2015/2120, che stabilisce misure riguardanti l’accesso ad un Internet aperto. Sancisce inoltre norme vincolanti sulla neutralità della rete nella legislazione dell’Ue e stabilisce per la prima volta in Europa il principio di una gestione del traffico non discriminatoria.

Un esempio lampante su come potrebbe essere il futuro di Internet in Europa se la Net Neutrality non venisse rispettata, è il Portogallo.
Il paese è vincolato da queste regole, ma consente certi tipi di schemi di determinazione dei prezzi che suggeriscono quale sia l’aspetto di una rete neutrale. Riportiamo l’esempio pratico di Meo, gestore di telefonia mobile del paese. Meo offre un pacchetto in cui gli utenti pagano i “dati” tradizionali per i loro smartphone e, in aggiunta, possono pagare pacchetti di dati in base al tipo di dati e app che vogliono utilizzare, “zero-rating” per quei servizi.
Passi la maggior parte del tempo a messaggiare? Paga € 4,99 al mese e ottieni più dati per app come WhatsApp, Skype e FaceTime!
Preferisci i social network come Facebook, Instagram, Snapchat, Twitter? Saranno altri 4,99 € al mese.
Zero-rating per app video come Netflix e YouTube, che sono disponibili come un altro componente aggiuntivo, così come la musica (Spotify, SoundCloud, Google Play Music, ecc.)  e i servizi di e-mail (Gmail, Yahoo Mail, iCloud, ecc. ).

net neutrality
I sostenitori della neutralità della rete hanno già sottolineato la pericolosità di questo tipo di modello perché rischia di creare un sistema a due livelli che danneggia la concorrenza: le persone useranno semplicemente le app di grande nome incluse nei pacchetti che pagheranno, mentre gli sfidanti saranno esclusi.
Facciamo un esempio pratico: se ti piace guardare video e Netflix è incluso nel pacchetto video ma Infinity no. È quindi probabile che cercherai di risparmiare usando solo Netflix, rendendo praticamente impossibile la concorrenza o l’entrata nel mercato di nuovi player.

Aggiungiamo inoltre che, senza la neutralità della rete, un ISP potrebbe rifiutarsi di concedere ai clienti l’accesso ad un’app, a meno che non paghino una quota aggiuntiva.

Vi abbiamo spaventati?
Non era di certo nostra intenzione. Ma sicuramente la consapevolezza è il primo passo per poter difendere il nostro diritto di accedere liberamente a Internet.

Se vi abbiamo incuriosito con questa tematica e volete saperne di più, vi lasciamo dei link utili:

FCC VS States

Reazione del provider Comcast

Obama pro-netNeutrality

FCC Women commissioners

Europa pro Net Neutrality