Rawfish è un’azienda giovane, perciò cerca sempre nuovi talenti da aggiungere al suo team. Oggi parliamo con Annalisa Brunati, la nostra stagista del reparto UX/UI.
Il tuo primo passo nel mondo del lavoro, Annalisa. Cosa ti fanno fare di bello?
Supporto il team UX/UI nella progettazione di nuove interfacce e esperienza utente per gli applicativi smartphone. Si impara molto mettendo le “mani in pasta”, perché si allena il proprio intuito e approccio razionale. La componente creativa del lavoro viene dopo una grande fase di studio ed è un aspetto di questo mondo che apprezzo molto.
Hai avuto fortuna a trovare un lavoro inerente ai tuoi studi fin da subito. Perché hai scelto proprio Rawfish?
Ho conosciuto l’azienda per caso, tramite l’università. C’era la classica rosa di nomi da scegliere per il mio stage curricolare, quindi all’inizio ero effettivamente indecisa, perché sembravano tutte delle ottime scelte. Poi ho visto sul sito i progetti che Rawfish seguiva, come ad esempio Mediolanum ed Enel, e ho capito che era la più adatta a fare esperienza vera. Oltretutto, era proprio ciò su cui avevo fatto i miei ultimi corsi, quindi mi sembrava perfetta anche dal punto di vista accademico, nonostante fossi consapevole della mia inesperienza.
Com’è stato lavorare a Rawfish? Ti sei trovata bene?
Certo che mi sono trovata bene. Infatti mi sono sentita subito parte del team e fin da subito mi hanno insegnato tutto quello che c’era da sapere, non si è perso un attimo. L’ambiente è sempre molto amichevole, e se ho qualche problema lo posso affrontare a viso aperto. Ero arrivata che sapevo giusto usare Windows, e adesso me la cavo anche con Mac e i più importanti softwares che usiamo qui ogni giorno.
Hai progetti interessanti per le mani? E per il futuro?
Al momento sto ancora aiutando il team con molti progetti. Quelli che mi impegnano di più sono certamente Z-Padel, BFT e Beautic. Non so quanto riuscirò a fare ancora, poiché a fine estate scadrà il mio contratto d’apprendistato, ma potrei anche rimanere in contatto con Rawfish, o magari anche pensare a prolungare la mia esperienza con loro. Al momento però, non posso dire. Per quanto riguarda il futuro, rimanere progettista UX/UI non sarebbe male, ma tengo anche in conto la possibilità di darmi al project managing. Mi piace l’idea d’interfacciarmi con i clienti.
Lasciamoci con la tua frase preferita.
“Horray, a task!”. Lo grida uno dei personaggi di Bojack Horseman. Il contesto della frase è particolare. A me piace perché indica l’entusiasmo, e un po’ anche la malsana ossessione per la produttività d’Annalisa Brunati.