Durante il WWDC 2020 Apple ha annunciato il suo nuovo servizio di App Clips. L’idea di per sé non è totalmente nuova. Infatti un servizio di mini apps era già presente sulla piattaforma cinese Wechat, e in modo differente su Android (app istantanee). Apple intende ovviamente portare questo servizio ad un altro livello, concentrandosi sulle infinite possibilità commerciali che possono derivarne. Data la loro facilità d’uso, e la maggior flessibilità, Apple prevede che ci sarà uno shift importante dall’utilizzo delle app complete verso le clips, che porterà le due realtà a convivere nel prossimo futuro. Certo, tutto dipenderà anche dalla capacità dei singoli sviluppatori di creare clip perfettamente funzionali e che non siano solo una demo dell’app originaria.
Cosa sono le Clip?
Ma cosa sono queste App clips? Si tratta fondamentalmente di “frazioni” di app nate per adempiere a uno scopo preciso. Collegate all’app principale, non richiedono installazione e possono essere utilissime per compiere delle azioni (come ad esempio micro transazioni) in breve tempo, senza essere obbligati a scaricare l’app completa.
Possono essere richiamate via nfc, QR code, URL, call to action. Sebbene necessario l’accesso a certi servizi di sistema (tipo apple pay), si può ipotizzare l’utilizzo di queste clip in un’ottica di user centered service. Infatti, molte di queste clip possono essere suggerite sulla base delle abitudini del cliente, o addirittura a seconda del luogo in cui lo stesso si trova. Dato che sono versioni estremamente leggere dell’app da cui sono nate, è spesso sufficiente un tocco per attivarle istantaneamente, non pregiudicano la memoria del nostro dispositivo o creano confusione sul desktop (Apple ha posto un limite di peso delle stesse a solo 10MB). Possiamo considerare le clip anche un mezzo per incentivare l’utente a scaricare l’app completa. L’utente riceverà una notifica che ne proporrà il download della versione originale.

Una novità per il mercato delle app
Il sistema potrebbe anche movimentare il mercato delle app, che generalmente tende a essere monopolizzato da pochi protagonisti, dando la possibilità anche a esercizi normalmente penalizzati dal contesto di ricerca delle app stesse di essere trovati, permettendo loro di essere individuabili con più facilità dall’utente, dato come codice QR o NFC. L’utente potrebbe scaricare solo la parte dell’app richiesta ad esempio per ordinare dal menù di un ristorante, o per confrontare i prezzi e gli sconti dell’esercizio in cui si trovano. Inoltre, Apple suggerisce di utilizzare le App Clips in combinazione con alcuni dispositivi generali di Apple come App ID e, naturalmente, con Apple Pay, in modo di eliminare due procedure normalmente “complicate” come la registrazione e l’inserimento dei dati di pagamento.

I limiti delle Clip
Sistema di pagamento e login sono vincolati solo ai kit offerti da Apple (non sono supportati gli Universal Link o gli Url Scheme, ovvero quei link cliccabili da ogni browser che riportano a sessioni interne delle app). Impossibile usare servizi in background, impossibile salvare informazioni, accedere a contatti e file (Apple Music, Libreria foto, dati di movimento, HealthKit, file, contatti e calendario per clip di app.). La condivisione dei dati è consentita solo tra l’App Clip e la sua app principale. Quest’ultima non è però necessariamente solo una limitazione, in quanto ha il vantaggio di non condividere dati sensibili con terzi, né permettere di conservarli per un tempo più lungo del necessario. Non dovendo compilare dei form con i propri dati come è d’uso per moltissime app gratuite, e avvenendo tutte le transazioni tramite Apple Pay, non ci si trova nella condizione di essere praticamente costretti a condividere informazioni con l’app.
Una soluzione strategica per il business
Anche Rawfish sta iniziando a esplorare le possibilità date da questa nuova tecnologia, specialmente per quello che potrebbe riguardare app da collegare a meccanismi di prossimità e simili, sempre in un’ottica commerciale intesa poi alla promozione dell’intera app all’utenza.
La funzione ha senso per prodotti IoT rivolti al pubblico e non personali, tipo distributori di bevande/alimenti, noleggio di biciclette, monopattini, pagamento del parcheggio e tutto ciò che riguarda la mobilità smart. Altre funzioni potrebbero essere quella della firma dei documenti o di versioni demo dei videogiochi. Potrebbe avere senso anche per provare un servizio di streaming o per contenuti one-shot (vedere un film o una partita). Dato che molte di esse sono attivabili attraverso QR o NFC esse sono immediatamente reperibili, non sarà nemmeno necessario ricercarle nello store.
Foto di Macitynet.it, ispazio.net e Apple.com