La nostra sede di Milano espone l’opera “Raw Wave”; il quadro è stato realizzato da Erik Varusio. Con il suo stile, Erik ha interpretato un elemento che fa parte del nostro spirito e del nostro mindset aziendale e umano: l’onda del mare. La sua naturale bellezza e la sua forza dirompente, da ammirare e temere. L’onda, come elemento che possiamo imparare a cavalcare se siamo tenaci e impariamo dai nostri errori. Abbiamo fatto una chiacchierata con Erik per condividere il processo di creazione del quadro e il suo percorso artistico.

Erik Varusio
Erik è un artista vicentino che vive e lavora a Milano.

Qual è il percorso artistico/professionale che ti ha portato a realizzare quadri così particolari?
Il mio “percorso artistico” è cominciato durante gli anni da studente (negli anni ’90 al Liceo Artistico di Vicenza e poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia) ed in maniera “sotterranea” é proseguito fino ad oggi. La mia é sempre stata una ricerca di un linguaggio grafico/pittorico nel quale potermi identificare ed essere identificato senza costruirmi una gabbia “stilistica”. Ho sempre cercato una “cifra” che sia genuina e versatile, in modo da poter esplorare “territori” visivi diversi (figurativo o astratto non importa). Negli ultimi anni questa mio percorso si é consolidato dando forma ad un linguaggio minimale e complesso al contempo, che ha a che vedere con l’automatismo e la rappresentazione di “oggetti mentali”, con lo scorrere del tempo e dell’arte come traccia di un passante-passato.
Come hai sviluppato il concept per "Raw Wave"? Segui un tuo processo?
Il processo mentale che sta dietro al concepimento di un’opera é sempre molto libero. A volte uno stimolo o una suggestione “esterni” oppure una catena di ragionamenti e stati d’animo possono suggerire qualcosa, al punto di avere già un’idea precisa del soggetto (o della forma) che voglio elaborare, e rimane “solamente” da applicare il mio linguaggio al soggetto. Altre volte parto senza una meta precisa e lascio che siano il linguaggio stesso ed “il fare” a guidarmi. Nel caso di Raw Wave ho voluto applicare il suddetto linguaggio ad un soggetto riconoscibile, che risultasse evocativo e risuonasse con il brand committente, adatto all’ambiente di destinazione e che fosse coerente con il mio personale mondo poetico. Ecco l’onda, archetipo antichissimo e modernissimo, sogno perenne dei surfisti e dei pittori, metafora e cartolina.
Tecnicamente l'opera come è stata realizzata?
Le mie opere recenti sono realizzate o con semplicissima penna Biro su sfondi chiari, o con una tecnica incisoria povera (simile alla “Scratchboard” o allo “Sgraffito”) che consiste nel disegnare raschiando (grattando,incidendo) via del colore lasciando emergere la superficie sottostante. La Raw Wave é stata realizzata con la seconda tecnica su un pannello di legno laminato, poi fotografato e stampato su tela apposita per creare un pannello retroilluminato che rende l’opera fruibile in varie condizioni d’illuminazione e la fa diventare un punto luce nell’ambiente.

Quali altre espressioni o tecniche sfrutti per i tuoi lavori o apprezzi (Illustrazione, fumetto, pittura, installazione, scultura, video)?
Apprezzo cose che trovo interessanti senza limiti di genere, ad esempio sono stato un avido consumatore di fumetti (sempre negli anni ’90) e adoro molta fantascienza, ed in qualche modo credo gli echi di queste influenze presenti e passate siano in qualche modo presenti nel mio “vocabolario visivo”. Vorrei tornare a dipingere nel senso più letterale del termine, trasponendo questo mio recente linguaggio molto grafico con l’uso di pennelli e tele tradizionali.


